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Sicurezza e garanzie
Le SGR operano in un settore altamente regolamentato e l’attività è autorizzata dalla Banca d’Italia, sentita la Consob. Le SGR autorizzate sono iscritte in un apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia. Inoltre la correttezza delle operazioni della SGR è accertata dalla banca depositaria, che ha il compito di custodire gli strumenti finanziari e la liquidità dei fondi ed è anch’essa autorizzata dalla Banca d’Italia, sentita la Consob.
Il capitale investito confluisce nel patrimonio del fondo e, da qui, viene gestito in monte con tutto il patrimonio del fondo e investito in titoli finanziari. I titoli e la liquidità sono custoditi dalla banca depositaria.
Per perdere l’intero capitale bisognerebbe immaginare lo scenario estremo per cui tutti gli emittenti (Stati o imprese) dei titoli in cui è investito il fondo fallissero. Quindi possiamo ritenere che questa evenienza sia praticamente impossibile.
La ragione per cui, acquistando un fondo comune, l’investitore è meno esposto a perdite che non acquistano un singolo titolo, è che il fondo investe su una pluralità di strumenti finanziari, è quindi diversificato. In questo modo l’investimento non sarà soggetto all’andamento di una singola impresa, di un singolo mercato geografico o di un settore, piuttosto che di una valuta.
Un fondo comune, così come un qualsiasi investimento trasparente, non può garantire la certezza del rendimento. I gestori del fondo comune si impegnano, in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione di mercato, a generare valore per i sottoscrittori con un orizzonte di medio periodo e coerentemente con la politica di gestione del fondo.
Il patrimonio del fondo è autonomo e separato da quello della SGR, per cui, in caso di fallimento quest’ultima non potrebbe avvalersi in nessun modo del capitale dei sottoscrittori.